Ponte Lenzino, 160mila euro restano in cassa l’ira degli isolati: «Noi per 11 mesi nel disagio» «Criticità della documentazione nelle domande».
Comunicato del 07/12/2022
Il danno era stato quantificato in 400mila euro. Erogati 37mila euro di aiuti
Elisa Malacalza Quotidiano Libertà di PCErano una cinquantina gli abitanti e le imprese che avevano fatto richiesta di attingere al fondo al primo bando aperto dall’Unione a Bobbio, a gennaio; poi nulla di fatto, i 200mila euro sembravano impossibile da ripartire. Così il bando era stato revocato e il successivo tentativo affidato a uno studio esterno, che ha messo i suoi paletti, arrivando a legittimare l’aiuto ora solo a otto persone (6mila euro totali di contributo) e sette aziende (31mila euro) sulle 39 che con pazienza certosina avevano ripresentato la documentazione in loro possesso. Ai 15 risultati idonei, vanno in totale 37mila euro. Poi circa settemila euro andranno allo studio Peveri che ha elaborato il secondo bando. Una netta accelerata comunque c’è stata nella decisione, visto che la commissione giudicatrice era stata nominata il 17 novembre, meno di un mese fa: questo perché la Regione, evidentemente stanca dell’attesa, dopo che aveva messo sul piatto i fondi il 12 ottobre 2020, ha chiesto di dividere la somma entro il 31 dicembre, pena la perdita del finanziamento. Ma perché così poche richieste rimborsate? Nell’atto dell’Unione si legge che «non è possibile procedere con la liquidazione anche delle somme derivanti dal riparto delle rimanenze, in conseguenza della criticità della documentazione a corredo di alcune domande».
«Che senso ha?»
Ma a Ottone, Cerignale, Zerba e nelle frazioni a ridosso del ponte a Corte Brugnatella tira l’aria della delusione, proprio ora che forse quegli aiuti avrebbero consentito anche di tamponare le bollette, aumentate qui come altrove: «Ah guardi a me era bastato il non rimborso dell’alluvione del 2015. Non mi sono neanche fatto avanti questa volta, troppi cavilli», dice Giordano Consiglieri dall’albergo Genova in piazza a Ottone. Bruna Nobile, dalla bottega di Cerignale, aveva partecipato invece al bando, ma spiega perché è rimasta tagliata fuori dal riparto: il calo del fatturato andava dimostrato sull’anno, non sui mesi dell’isolamento. E il confronto tra il 2020 (l’anno del Covid e delle lunghe imposte chiusure) e il 2021 (l’anno dei mesi di isolamento, ma anche della ripresa estiva da luglio in poi) ha segnato un segno “meno” non superiore del 20 per cento, com’era invece richiesto dai parametri del riparto: «Sono delusa, amareggiata. Siamo stati penalizzati da un crollo di cui ovviamente noi non avevamo alcuna colpa e ora beffati. Che senso ha? Non abbiamo avuto danno? Per mesi, pur di garantire il servizio della bottega agli isolati di Cerignale e frazioni, ho fatto letteralmente il giro dell’oca. Niente, non conta per nessuno. Importa solo se poi in estate sono riuscita a lavorare senza riposare un giorno». Luciano Balzarini anche durante l’isolamento legato al ponte doveva portare la legna nelle pizzerie di Milano per non perdere la commessa. Così con i suoi camion carichi di legna si è mosso a suo rischio e pericolo sulla strada alternativa: «Abbiamo presentato richiesta di rimborso due volte, ma senza alcun risultato. Lavoriamo come pazzi, ci siamo arrangiati come potevamo, e ora mi sento sinceramente deluso da tutto questo. Chi ci ripaga la benzina in più?».
I numeri dei bandi
Al bando, si ricorda, hanno potuto partecipare i residenti di Corte Brugnatella, Cerignale, Ottone, Zerba, i lavoratori con o senza partita Iva e compenso annuo inferiore ai 65mila euro, le piccole imprese dei territori o che qui avevano in corso un cantiere; una sezione era stata pensata per chi ha perso il lavoro causa interruzione della strada. Il bando ha considerato il percorso aggiuntivo di almeno 20 chilometri per evitare il punto crollato (10 chilometri con un litro di benzina). Al primo bando avevano partecipato 10 lavoratori, 3 liberi professionisti, 4 autotrasportatori, 14 imprese edili e artigianali, 18 attività. Totale 49 richieste. All’ultimo bando hanno partecipato 16 persone, un dipendente, due professionisti autonomi, 18 imprese. Nell’indagine conoscitiva del 2021 il danno sulla popolazione venne stimato in 400mila euro.
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